-Capitolo 2: Un divorzio per la libertà.
-Capitolo 2: Un divorzio per la libertà.
Il punto di vista di Rabena:
Il giorno dopo, decisi di chiamare mio zio Pete. Dopo averlo aggiornato su tutto quello che era successo negli ultimi anni, mio zio era furioso.
"Ruby, non capisco. Perché non mi hai mai detto niente di tutto questo quando parlavamo? Avrei..."
Lo interruppi subito. La verità era che non ci sarebbe stato nulla che avrebbe potuto fare. Per la legge, Davis e Amber erano i miei genitori e non avrei permesso che lui passasse gli anni a venire a preoccuparsi per me.
"Va tutto bene, zio. Voglio solo andarmene da qui, adesso. Tra poco vado in tribunale a chiedere il divorzio. Mi ci vorranno alcuni giorni per finalizzare la pratica e chiudere i miei conti."
Sentii mio zio sospirare; era chiaramente preoccupato.
"Ti mando un avvocato!"
"Zio, non sarà necessario..." Mi interruppe a metà frase. Non c'era verso che mi lasciasse gestire tutto da sola.
"Ho promesso a mio fratello e a mia cognata che mi sarei preso cura di te. In questi ultimi anni ho fallito, ma ora basta. Lasciati aiutare!"
Feci un leggero sorriso; era la prima volta dopo tanto tempo che sorridevo sinceramente. Era bello sentirsi di nuovo amata. Dopo aver sistemato tutto con mio zio, mi vestii e uscii dalla mia stanza, pronta a chiedere il divorzio. Scendendo le scale, vidi la mia famiglia. Seduti nel salone c'erano i miei due fratelli, Darius e Daniel, insieme ai miei genitori, mia sorella e mio marito. A giudicare da come si comportavano tutti, però, si sarebbe giurato che Thomas fosse sposato con Danielle.
"Non cercano nemmeno di essere discreti" pensai con un'espressione disgustata mentre mi dirigevo verso l'ingresso. Proprio in quel momento, sentii la voce angelica di mia sorella.
"Oh! Raby! Dove sei stata? Sei rimasta così a lungo in camera tua che ero pronta a rubarti il marito."
Mi fissò con gli occhi angelici di Lucifero. Mi ero già abituata alle sue diaboliche macchinazioni. Ricambiando il sorriso, risposi con calma.
"Sono sicura che è quello che hai pensato anche ieri sera."
Sconvolta, Danielle sgranò gli occhi. Cosa intendevo esattamente con quel commento su "ieri sera"? Con un sorriso guardingo, Danielle mi si avvicinò.
"Scusa, sorella? Cosa intendevi dire, di preciso?"
"Scusami, non mi hai capita? Lo ripeto: sono sicura che è esattamente quello che hai fatto ieri sera!"
Stavolta alzai la voce di un'ottava, costringendo tutti a guardare nella nostra direzione. Subito, come a comando, Danielle scoppiò a piangere.
"Raby, non so cosa vuoi dire! Perché sei così cattiva? Volevo solo scherzare con mia sorella."
Immediatamente tutti corsero verso l'ingresso e, all'unisono, cominciarono a sgridarmi.
"Che diavolo ti prende, Rabena!" Mio fratello Darius fu il primo a scattare.
"Già, che cavolo! Perché te la prendi sempre con Danielle? È sempre stata così gentile con te!"
All'improvviso, mia madre si avvicinò e, con gli occhi colmi di disprezzo, prese a parlare.
"Sinceramente, ma quei tuoi sciagurati genitori ti hanno cresciuta nella giungla? È per questo che hai dei valori così bassi?"
Non potevo crederci! "Io" avevo valori bassi! Quella gente non saprebbe nemmeno cosa sono i valori se li avessero stampati in fronte! Sentirla parlare così male dei miei genitori, però, fu troppo. Non gliel'avrei lasciata passare. Mi avvicinai con freddezza alla donna che mi aveva messa al mondo, senza più sentire il bisogno di chiamarla "mamma". Dopotutto, non lo era mai stata per me.
"Signora Crest, può dire quello che vuole su di me, ma se nomina di nuovo i miei genitori avremo un problema."
Amber fece due passi indietro, con gli occhi sgranati per lo shock. Non le avevo mai parlato in quel modo. Di solito ero sempre umile e silenziosa, ma con quella vita avevo chiuso! Proprio in quel momento, il mio “amorevole” marito si decise finalmente a parlare.
"Rabena, ma che diavolo ti prende! Perché ti comporti così? Stiamo ancora festeggiando il compleanno di Danielle! Chiedile subito scusa!"
Non potevo crederci! Scusa per cosa? Ma lui non poteva farne a meno, avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere un sorriso sul viso della sua dolce Danielle. In passato, mi sarei scusata solo per accontentare tutti, ma non più. Guardai dritto negli occhi il mio bellissimo e bugiardo marito.
"Quel giorno era anche il mio compleanno. Non chiederò scusa. Consideralo il mio regalo."
Prima che potesse ribattere, mi voltai di scatto e uscii sbattendo la porta. Ne avevo abbastanza di tutta quella gente orribile. La Rabena che conoscevano non esisteva più.
Il punto di vista di Thomas
Guardai Rabena uscire di casa furibonda, sconvolto. Non mi aveva mai parlato in quel modo; negli ultimi anni era sempre stata remissiva. Mia nonna stravedeva per lei da quando le aveva salvato la vita, lodando continuamente la sua dolcezza e ripetendo quanto non sopportasse Danielle.
"Quella ragazza è falsa come una banconota da mille dollari."
Mia nonna non capiva: Danielle aveva bisogno di me. Era delicata e sensibile, sempre intenta a compiacere tutti. Quando assunsi il ruolo di capo della nostra organizzazione, lei si era data da fare in segreto per avviare trattative commerciali. Dalla settimana prossima, avrei avuto incontri di lavoro con alcune delle più importanti società del continente occidentale. La Lockwood Corp era sul punto di diventare globale, e tutto grazie a Danielle. Le dovevo ogni cosa, compreso il cuore, e non avrei permesso a un matrimonio combinato di mettersi in mezzo. Rabena me l'avrebbe pagata per aver turbato Danielle.
Il punto di vista di Rabena
Dopo aver avviato le pratiche per il divorzio, parlai al telefono con il mio avvocato, Pera. Conoscevo Pera fin da bambina, eravamo cresciute insieme a Covington; quando seppe che mi sarei trasferita dall'altra parte del mondo, ne fu distrutta. Ci eravamo promesse di rimanere in contatto, ma con la vita che facevo non avevo avuto il coraggio di mantenere la promessa.
"Oh mio Dio, Ruby!!! Quando tuo zio mi ha detto che saresti tornata a casa, mi è quasi preso un colpo! Mi sei mancata così tanto!"
Era fantastico sentire che era rimasta la ragazza solare ed esuberante che avevo sempre conosciuto.
"Sì, sono davvero emozionata anch'io. Mi siete mancati tutti tantissimo. Non sarei mai dovuta venire qui."
Pera rimase in silenzio per un istante; ero sicura che mio zio l'avesse messa al corrente di quello che stava succedendo.
"Ruby, avresti dovuto chiamarmi. Avrei attraversato l'oceano a nuoto per aiutarti! Sei la mia migliore amica."
Mi si inumidirono gli occhi. Anche dopo tutto quel tempo, le persone a cui volevo più bene mi amavano ancora.
"Bene, ragazza! Prima tappa: divorzio. Prossima fermata: libertà!"
Parlai con Pera per tutto il tragitto verso casa e, mentre mi avvicinavo alla porta, fui pervasa da una strana sensazione. Appena l'aprii, capii subito il perché.
